Abbi il coraggio di conoscere by Rita Levi Montalcini

Abbi il coraggio di conoscere by Rita Levi Montalcini

autore:Rita Levi Montalcini
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
editore: BUR
pubblicato: 2011-08-10T22:00:00+00:00


1P. Levi, Se questo è un uomo, Einaudi, Torino 1975.

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I due cromosomi X

I movimenti di emancipazione delle donne, definite con il termine spregiativo e irrisorio di suffragette, iniziati quasi contemporaneamente in Inghilterra e negli Stati Uniti, esplicarono la massima attività verso la metà dell’Ottocento. E per un quarto di secolo avrebbero dovuto procedere parallelamente al movimento antischiavista. Il momento più significativo per il movimento di suffragio femminile, quello che doveva concentrare gli sforzi su una comune causa e delineare gli obiettivi, fu la storica riunione che ebbe luogo nel luglio 1848 alle Seneca Falls, nello Stato di New York, in una piccola cappella oggi demolita per far posto a un distributore di benzina. Una targa ricorda lo storico evento al quale presero parte 250 giovani donne.

Il testo del Manifesto dei diritti umani fu redatto negli stessi termini della Dichiarazione d’Indipendenza dei tredici Stati Uniti d’America e inviato il 4 luglio 1776 a re Giorgio d’Inghilterra. Nel proclama delle Seneca Falls si rivendicava il diritto negato da sempre alle donne di gestire il proprio destino. Iniziava con la solenne dichiarazione dei diritti umani: «Quando nel corso degli eventi si rende imperativo per una parte della famiglia dell’uomo, di assumere una posizione differente da quella occupata sino allora tra gli altri uomini, e più rispondente alle leggi della natura e ai diritti a loro concessi da Dio, è necessario, per rispetto dell’opinione del genere umano di dichiarare le cause che hanno determinato questa decisione […]».

Negli ultimi decenni i movimenti femminili sono andati crescendo di numero in diverse parti del mondo e si sono diversificati l’uno dall’altro adottando strategie diverse per raggiungere gli obiettivi prefissi.

Il problema non è tanto o soltanto quello di restituire alla donna il senso della dignità di essere pensante e responsabile delle proprie azioni sul piano intellettuale e morale, quanto di valorizzare enormi riserve di energia intellettuale inutilizzata da millenni.

Particolarmente grave è l’esclusione delle donne, oggi come in passato, dalle alte sfere governative, che detengono il potere decisionale a livello nazionale e internazionale. Ancora oggi le donne sono presenti in misura irrilevante in campo politico ed economico.

La situazione delle donne all’alba del terzo millennio è nei Paesi più progrediti certamente migliore di quella dei secoli scorsi; lo stesso non si può dire per quelli in via di sviluppo dove la donna è tuttora oggetto di pesanti oppressioni fisico-psichiche.

All’incontro mondiale della quarta Conferenza sulla donna, organizzata dall’Onu e tenutasi a Pechino nel settembre 1995, hanno partecipato milioni di donne intervenute da tutti i Paesi del globo, da quelli più evoluti a quelli definiti in modo eufemistico «in via di sviluppo». Donne appartenenti alle regioni del Sud-Sahara, sottoposte in età infantile all’infamia delle mutilazioni genitali, erano presenti alla Conferenza di Pechino nei loro sgargianti abiti tribali e sul loro biglietto da visita compariva l’indirizzo di posta elettronica sulla rete.

Questa impressionante dissociazione tra le barbariche pratiche esercitate nei confronti delle donne e la loro capacità di avvalersi delle nuove tecnologie fa sperare in una loro radicale liberazione dall’asservimento millenario al quale sono state e sono tuttora sottoposte.



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